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     Estroflessioni 2.0 Antonio Gesuele Catananti

Voglio vincere le forze gravitazionali per dare una forma alla materia oscura e all'energia oscura dell'universo, le tre dimensioni del mondo fisico a cui siamo abituati si ampliano, con la necessità di un ulteriore coordinata oltre a quelle spaziali a noi percettibili, giungendo alla quarta dimensione.
Attraverso le mie opere traghetto nel tetraspazio, cerco di abbandonare la dimensione tridimensionale e mi spingo verso la quarta dimensione.

"Estroflessioni 2.0", utilizza la tecnica dell'estroflessione della tela per creare opere d'arte tridimensionali che sembrano opporsi alle leggi della gravità e rappresentano l'idea di un mondo in cui le leggi della fisica non sono limitanti. Utilizza anche l'idea di una quarta dimensione, il tetraspazio, come metafora per rappresentare mondi e universi al di là della nostra comprensione e percezione attuale. La mia è espressione artistica della scienza e delle teorie scientifiche, e una riflessione sulla possibilità di superare i limiti imposti dalle leggi naturali e della comprensione attuale dell'universo.

Il concetto di dare forma alla materia oscura ed energia oscura, opponendosi alle forze gravitazionali, è un'idea artistica che utilizza la scienza come ispirazione per creare opere d'arte che rappresentano l'ignoto e l'incomprensibile. La materia oscura e l'energia oscura sono fenomeni che sono stati proposti per spiegare l'espansione accelerata dell'universo e la distribuzione della materia. La materia oscura è una forma di materia che non interagisce con la luce o con altre forze elettromagnetiche, ma che ha un effetto gravitazionale sulla materia visibile. 

L'idea di opporsi alle forze gravitazionali può essere interpretata come un'espressione artistica dell'idea di superare i limiti imposti dalle leggi naturali e dalla comprensione attuale dell'universo. In questo contesto, l'arte può essere utilizzata per rappresentare un mondo in cui le leggi della fisica non sono limitanti e dove la materia oscura e l'energia oscura possono essere manipolate e utilizzate in modo creativo.
Le opere da me realizzate sono delle estroflessioni (Shaped canvas), che io ho definito: "ESTROFLESSIONI 2.0", perché con la mia tecnica estrofletto la tela senza il bisogno di alcun supporto posteriore, asporto parti di essa, taglio, senza che questo comprometta la stabilità dell’opera, opponendomi alle forze gravitazionali.
Dopo anni di altre esperienze artistiche quali collage ed informale materico, ho cominciato a modellare la tela, mediante l'utilizzo di sagome di legno e metallo inserite dietro il quadro per produrre le mie prime opere estroflesse.
In seguito, durante alcune meditazioni, mi sono chiesto: “Perché non estroflettere la tela in modo che la stessa possa sorreggersi da sola, in una condizione tridimensionale, in modo da non avere nessun sostegno sul retro?”.
Di conseguenza ho iniziato a ricercare e sperimentare l'utilizzo di elementi, che mischiati ai colori, dopo vari tentativi, mi hanno permesso di modellare la tela a mio piacimento, in modo che la stessa rimanga nella posizione decisa, senza la necessità di nessun appoggio, di legno o di metallo.
Quindi ho eliminato dal retro della tela tutti i supporti ed ho constatato che tutto reggeva perfettamente, anche con una certa dose di flessibilità.
In seguito ho deciso di effettuare dei fori di varie dimensioni ed anche dei tagli nelle ESTROFLESSIONI.
I miei tagli e i miei fori sono effettuati su una tela in 3D, non più su una superficie piatta. L'idea di utilizzare fori e tagli nei dipinti per rappresentare aperture verso uno spazio ulteriore, la quarta dimensione, è un modo creativo per rappresentare concetti scientifici come la teoria del multiverso e la quarta dimensione. In questo contesto, le figure prodotte nelle opere potrebbero essere interpretate come simboli di mondi paralleli o universi alternativi, che escono dal piano tradizionale dell'opera e si estendono in uno spazio ancora sconosciuto e ignoto. Questa idea può essere utilizzata per creare un senso di mistero e di sfida alla comprensione umana dell'universo.

N.B.
"Estroflessioni 2.0 è la raccolta degli ultimi lavori prodotti da Antonio Gesuele Catananti. Antonio avvia la sua ricerca sulla tridimensionalità della tela, attraverso la creazione di strutture che la estroflettono fino a renderla tridimensionale.
In seguito alle prime sperimentazioni, medita sulla possibilità di supporti che siano in grado di sostenersi autonomamente, arrivando a sviluppare una tecnica di modificazione del tessuto, le cui flessioni o asportazioni risultano autoportanti. Senza necessità di ulteriori aggiunte al telaio, la 'tela' di Antonio acquisisce stabilità, non subisce le modificazioni a cui è costretta dalla legge di gravità, diviene una struttura scultorea che gioca sulla percezione visiva dell'osservatore. La visione frontale, come si evince dalla galleria digitale, non permette una fruizione totale dell'opera, che necessità la presenza fisica dell'osservatore. Come per la scultura, visibile a 360° gradi proiettata nello spazio, le tele di Antonio aspirano a divenire scultoree, affacciandosi verso la terza dimensione.
Difatti, Antonio svela il muro oltre il dipinto, apre un varco al di là dalla superficie bidimensionale, le sue tele danno l'opportunità di vedere cosa si trova dietro, acquisiscono dinamismo e plasticità."
Cit. Alice loffrida

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